sabato 22 giugno 2013

Costruzione fai da te per un forno a legna

Costruzione fai da te per un forno a legna

Bello è ricordare i profumi e i colori dell’infanzia e adolescenza, bello è ricordare il calore dei paesi in cui le famiglie erano “la famiglia”. Bello è il ricordo di quando queste  si riunivano attorno ad un forno in pietra , nato da abili mani di maestri di muratura,per le preparazioni del pane mensile o dei dolci delle feste. Il forno a legna, è da sempre il mio sogno. Coltivando la passione per pane e dolci, questa smania per un forno tutto mio  cresceva al pari del mio lievito, e cosi un giorno ecco la decisione di farlo. Un vecchio ma sempre utile e amato bbq ha fatto spazio pur restando in quello che prima era un piano d’appoggio alla base del nuovo mio forno. Una volta stabilito dove farlo ecco progetto e materiali , materializzarsi nella mente e tutto cominciò cosi . Per prima cosa rinforzo e allargo il basamento ,che accoglierà il peso della cupola e della muratura necessaria a farne una camera combustibile; per fare questo uso blocchetti in cemento che reggeranno il peso dell’armatura in ferro e cemento per il pianale . Pianale che poi sarà incorniciato con mattoni  dando cosi spessore per accogliere 15 cm di pozzolanica , cenere , polvere di ferro e sale (ben 8 kg che nel tempo conferirà, ceramizandosi, ottimale temperatura al pianale)  che saranno a base per trattenere il calore in combustione per la pavimentazione in mattoni refrattari , passaggio Indispensabile per la cottura. Una volta pavimentato il tutto, ho coperto con un telo e fatto asciugare per giorni. Giunge cosi il tempo di stabilire l’uso, quindi stabilire altezza e diametro, ecco che cosi opto per un forno per pizza napoletano usando un diametro di 80 cm per la cupola e 45 per l’altezza, da questo ne scaturisce una bocca da 52 cm di larghezza  per 25 cm di altezza ...ora tra malta e mattoni è ora di mettersi al’opera! Cerchiando centralmente la circonferenza della cupola inizio inquadrando la bocca del forno e il perimetro laterale della cupola stessa. Stabilizzato e stuccato l’arcuatura della bocca e fatto tre file di mattoni nel perimetro, metto al centro del cerchio sagomato  un ferro alto più dei 45 cm che saranno l’altezza finita della stessa ; su questo segnando  45 cm metto un dischetto di legno su cui girerà una fascia di balsa arcuata a dare forma a della  cupola usando di sabbia bagnata e pressata. I mattoni refrattari per la cupola tagliati a metà li appoggio alla cupola di sabbia avendo cura di non schiacciarli troppo ed con l’aiuto di cunei di legno dare volume alla stessa. Pazienza, ecco cosa ci vuole in questo tipo di lavoro, tanta pazienza, ma alla fine il tempo ripagherà il tutto. Ora terminare la cupola avendo cura di incastrare bene al centro gli ultimi pezzi di mattoni e lasciando tra cupola e arco della bocca spazio necessario per ottenere il foro che sarà lo sfogo dei fumi in quel che sarà il comignolo del forno. Operazione non facilissima da ottenere , ma calma e pazienza daranno i suoi frutti. Finito il tutto ho ricoperto eliminando i cunei di legno con uno strato generoso di malta refrattaria  a riempire gli spazi rimasti tutta la cupola, fatto questo ho atteso coprendola con un telo per non farlo seccare di colpo. Ho avvolto il tutto in  rete metallica bloccandola con una colata di gesso puro, fatto seccare anche questo ho avvolto il tutto con ben 300 mt di foglio di carta di alluminio. A questo punto ha inizio la costruzione della muratura che ho realizzato con mattoni forati..cosi si arriva alla copertura, ma prima di questa termino la coibentazione con lana di vetro che avvolge in caldo abbraccio la cupola e riempio fino al culmine della copertura con argilla espansa. Per la copertura saldo dei  ferri in modo da sostenere delle tavelle  sulle quali stendo della rete metallica e uno strato di cemento a bloccare il tutto, sullo spazio rimasto in precedenza con altri mattoni costruisco il comignolo per poi ricoprirlo con tegole marsigliesi  cosi come tutto il tetto e rifinisco il colmo con “cuoppo antico” coppo  di laterizio. Abbellisco il tutto con rasante misto a cenere, calce e cemento bianco  e altri elementi  decorativi. Trascorso ben  tempo di asciugatura, e apportando alcune modifiche strutturali, quello che era un sogno ha preso forma nella realtà con la soddisfazione di averlo confezionato e avverato con le mie stesse mani!

Ps a scrivere questo post  il tutto sembra facile e veloce , ma vi assicuro che tanto tempo anzi giorni e tanta pazienza serve!!




















martedì 4 giugno 2013

Cous cous alla Marocchina con champignons trifolati e falanghina spumante brut

Cous cous alla Marocchina con champignons trifolati  e falanghina spumante brut

250 g di cous cous grana fina
200 ml di acqua
Pistilli di zafferanno
2 cucchiaio di olio extravergine
1 cipolla
½ cucchiaino di coriandolo in polvere
½ cucchiaino di paprica piccante
½ cucchiaino di semi di aneto
½ cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di zafferano o curcuma
Una grattugiata di noce moscata
1 chiodo di garofano  in polvere
Un pizzico di cardamomo e cannella
3 spicchi di aglio
500 g di champignons
Olio extravergine

Mettere l’olio in una padella con gli spicchi di aglio e trifolare  gli champignons lavati e affettati grossolanamente e farli cuocere sfumandoli con la Falnghina spumante brut.  In una pentola a bordi alti soffriggere la cipolla e uno spicchio di aglio tritati in uno specchio di olio, quindi unire le spezie ed aggiungere dopo  l’acqua . Adagiarvi  sopra uno  scolapasta metallico ( non avendo la couscussiera) foderato  con un panno , porvi  dentro il cous cous, e mettere sul fuoco coprendo con un coperchio il contenitore del cous cous. Cuocere il cous cous  fino a quando il vapore non uscirà da sotto al coperchio.  Versare il cous cous su un piatto ampio e con mani bagnate di acqua fredda sfregandolo tra dita sgranarlo  una prima volta. Prelevare setacciando dal’acqua di cottura le spezie rimaste e unirle al cous cous , rimettere sulla pentola con l’acqua e ripetere la cottura  e di nuovo la sgrantura. A questo punto  versarlo  in un ampio piatto e farne un cono con un cratere al centro, il quale va riempito con gli champignon trifolati