lunedì 4 febbraio 2013

“ ‘O fegato è puorc' cà rezz’ ”





“ ‘O fegato è puorc' cà rezz’ ”
(il fegato dui maiale con la rete) 

In pieno inverno , quando il freddo punge l’anima e raffredda le carni è consuetudine contadina ,da tempi remoti macellare il grasso Maiale rifocillato con cura e amore nei mesi precedenti. Si sa, del maiale nulla si butta; le parti nobili appariranno poi in seguito sulle tavole sotto forma di prosciutti e salumi, cosi come le carni e l’umile sugna . Meno nobili e non conservabili a lungo sono le interiora,e tra queste il fegato . Tradizione vuole che con famiglie che hanno dato aiuto alla macellazione e lavorzione del maiale, esso venga ripartito e dato con parti di rezza. La rezza è una bianca membrana reticolata, il peritoneo del maiale, ossia la membrana che avvolge le viscere all’interno del’addome. Dall’abbraccio di queste umilissime parti nasce una gustosa ricetta ricca di sapore e tradizione.

4 fette spesse di fegato di maiale 

Rezza di maiale fresca 

Sale nero di Cipro 

Foglie di alloro 

1 cucchiaio di strutto 

Fette e succo  di limone 



Tagliare le rezza in egual parti atte ad avvolgere le fette di fegato . Incastonare tra "rezza" e fegato 1/2 foglie di alloro. Far sciogliere lo strutto e a fuoco basso far cuocere il fegato fino a rosolare i due lati,salarlo e servirlo caldo con fette e succo di limone a piacere e un buon  bicchiere di Merlot!







2 commenti:

Loredana ha detto...

Lo adoro, proprio così, con la fogliolina di alloro e la rezza tutto intorno, con la crosticina che si forma sulfacendolo cuocere in padella e conl'atoma del pepe, se c'è!

Anonimo ha detto...

Di dovr è tipica questa ricetta?