Questo nocino l’ho preparato molto prima della classica data del San Giovanni ed è anche una variante più veloce per questa bevanda
11 noci
500ml di alcol a 95°
1 chiodo di garofano
Pochissima cannella in un solo pezzettino
Una piccola strisciolina di buccia di arancio
300g di zucchero bianco
150g di acqua
Mettere in infusione per una settimana al sole caldo l’alcool,le spezie e le noci lavate e tagliate a quarti in un barattolo senza guarnizione,poi richiudere ermeticamente e farlo riposare in luogo caldo ma senza luce per altri 50 giorni. Al 50 giorno preparare uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero sciogliendolo perfettamente ed unirlo all’infuso filtrato,imbottigliare in scure bottiglie e conservare al buio ,assaggiarlo almeno dopo un paio di mesi ma oltre è ancora meglio e sprigiona tutte le sue caratteristiche che fanno del nocino uno dei liquori più amati ….Prosit!!!
Col passare del tempo, la memoria torna indietro quasi ad aggrapparsi a giornate ,sapori ,emozioni oramai remote. Ricordo da piccolo, in estate ,tempo di sole rovente, di alzate all’alba per refrigerarsi nel lavoro nei campi e non abbrustolirsi ai raggi torridi di questi mesi. Ricordo appunto i mie,i che tra steli di tabacco che era ‘unico sostentamento della famiglia,combattere battaglie con erbacce che infastidivano il resto della campagna dove avevano creato un piccolo paradiso,si per me quello lo è stato per davvero,filari di ogni ben di Dio messi li con cura e accuditi con devozione . Mai dimenticherò le abbuffate tra fave , piselli e frutta in ogni periodo delle stagioni,ma la cosa più bella è indimenticabile che porto nel cuore è l’accostamento che i miei mi fecero al nonno il quale come facevo io camminava tra filari di pomodori col sale in tasca pronto a morderne i suoi succosi frutti. Dalla raccolta poi al pane il passo è breve.. pane e pummarola, la cosa più semplice e buona che si possa preparare, una vera poesia la palato e non necessita di maestria basta spremmere e pummarole ‘coppa a na fella è pane,nu poco e sale, areghena e nù filo e uoglio e farne un capolavoro di armonia e gusto bastana fugliolella e vasinicola.Questo è un caro ricordo e l’ho voluto condividere perché io credo nella semplicità,nelle cose genuine,nei frutti della terra a cui diamo amore e loro ce lo ricambiano alla grande!!!
Anche se non necessita di ricetta,semplicemente ecco cosa fare:
Tagliare, (a me ne servono e cchiù),tre felle è pane,magari chell ò do juorno primm’à,
spremerce ‘ncoppa na decina e pummarolelle rosse zucose e belle,
nu pizzico e sale,na passat’e areghena*,e nu filo e oro dell’ uoglio d’ulive
e na fugliolella e vasinicola e pò mozzeca … te sient’e o sole int’ò core!!
Da una chiacchierata con un mio amico Siciliano doc ,nel mio freezer si è materializzata sotto forma di cristalli una deliziosa e freschissima granatina al caffè ,ne è uscita una vera bontà!!! A tale granita ne è seguita un’altra al latte di mandorla ,inutile perdersi nello spiegare cosa si assapora ad ogni cucchiaino … serve farla e provarla!!!!
Questa è una chicca che ho trovato in internet e accompagna meravigliosamente questo mio post:
GRANITA SICILIANA
D’istati, quann’eru nica,
me nonna cu nu pignateddu,
s’inniìva a la putìa di Mica.
‘Sta cristiana faciva e vinniva,
‘na cosa troppu duci,
ca da la vucca nun si livava.
Mittiva intra la ghiaccera,
acqua, zùccaru e limuni,
frisca comu la nivi era.
Li dosi giusti, idda sulu li sapìa,
ogni tanticchia l’arriminava,
faticava, ma bona ci arriniscìa!
Accussì s’accuminciava la jurnata,
cu nu cicaruni di pani e granita,
ni sàziavamu e ni lìccavamu li dita!
Per la granita al caffè:
1 tazza e1/2 colma di caffè ristretto(= a 100 ml)
150g di zucchero
300 ml di acqua
Fare uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero facendolo sciogliere per bene, unirvi il caffè bollente e mescolare lasciandolo intiepidire. Mettere in freezer e ogni mezzora mescolarlo ,ripetere l’operazione sino a che risulti granuloso e a piccoli cristalli. Servire a piacere con panna io ho preferito al naturale.
Per la granita di latte di mandorle:
1 litro di latte di mandorle
300 g di zucchero bianco
Il succo filtrato di un cocco fresco
½ litro di acqua
In una ciotola che poi andrà messa in frigo, far sciogliere bene lo zucchero nell’acqua e nel succo di cocco filtrato, aggiungere il latte di mandorla e rimescolare ancora . Porre il contenitore chiuso con relativo tappo o pellicola trasparente in freezer a congelare,ogni mezzora rimescolare con un cucchiaio per rompere il ghiaccio a granelli,tale operazione è da fare fino a che il tutto sia omogeneo a cristalli . Se per caso si dovesse congelare del tutto è utile passare il”cubetto” di granita tra le lame di un trita ghiaccio. Servire con la classica brioche siciliana . Non avendo tale brioche ho ovviato semplicemente per una fogliolina di menta fresca e un cornetto normalissimo da bar.
Dal regalo del mare e da quello della terra ecco un primo estivo delicato e appagante al palato!!!
500g di tagliolini
1 kg di vongole lupini
200g di gamberetti
Fiori di zucca con relativi piccoli zucchini
2 pomodori
1 bicchiere di vino bianco
1 pizzico di curry
1 peperoncino bello piccante
prezzemolo
Far aprire i lupini in una pentola e sgusciarli in parte restandone alcuni a decorazione , filtrare l’acqua di cottura e aggiungerla a quella di cottura della pasta. Tagliare a sottili rondelle le piccole zucchine , a strisce i fiori e con il peperoncino farli soffriggere in una grossa padella con 4 cucchiai di olio,2 spicchi grossi di aglio e il curry e cuocere per 5 minuti aggiungere i pomodori a quarti i gamberetti e cuocere ancora per alcuni minuti,quindi sfumare con il vino bianco e portare a cottura finale aggiustando di sale. Cuocere la pasta in abbondante acqua e scolarle al dente, passarle in padella con il sugo facendole insaporire a fuoco lento, sistemarle nei piatti decorando con i lupini messi da parte e dei rametti di prezzemolo
Spinto dalla voglia e dall’amore per la Sardegna complici amicizie,musica , Tazenda in particolare e per ultimo un viaggio di mio fratello che tornando mi ha portato delle prelibatezze sarde eccomi a cimentarmi con la Fregola ,stavolta comperata ma la prossima home !!
Ingredienti:
500g di fregola
200g di calamari
150g di gamberetti
50g di cozze
1 merluzzo
un pezzo di cernia
alcune seppioline
1 cipolla
1 aglio
1 costa di sedano
1 cucchiaio di pomodoro concentrato
1 bicchiere di vino bianco
Prezzemolo
Olio
Peperoncino
Procedimento:
In una casseruola versare un paio di cucchiai di olio e far soffriggere un trito di aglio cipolla e sedano e farli andare per alcuni minuti,quindi aggiungere il pesce iniziando dai calamari ,seppioline,merluzzo,cernia e per ultimo le cozze .Sfumare col vino e aggiungere il concentrato di pomodoro e con un poco di brodo fatto con la testa del merluzzo i carapaci di gamberi e l’acqua di cottura delle cozze filtrate portare a cottura finale. Nella stessa zuppa insaporita da sale e peperoncino ,far cuocere per 10 minuti la fregola aggiungendo se necessario dell’altro brodo caldo. Terminata la cottura impiattare e servire con un spolverata e un ciuffo di prezzemolo e …buon appetito
lunedì 12 luglio 2010
zeppole fantasia di fiori di zucca
Estate, voglia si sfizi, i fiori di zucca con le loro corolle dorate si prestano a farceli togliere ed ecco una variante ricca alle classiche zeppoline di fiori di zucca
25 fiori di zucca con alcune piccole zucchine attaccate
500 g di farina 0
200 g di prosciutto cotto in una sola fetta
200 g di emmenthal
1 cubetto di lievito
1 cucchiaino di curry
1/ cucchiaino di miele
2 uova
olio di girasole
un mezzo cucchiaio di sugna
acqua qb
sale qb
pepe
Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida con un pò di zucchero e versarlo nella farina setacciata in una ciotola, unire le uova,il miele,il curry,salare e pepare quindi aggiungendo altra acqua fare una pastella liscia e abbastanza molle.Unire il prosciutto e l'emmenthal tagliato a piccolissimi dadini e per ultimo i fiori di zucca spezzettati e i piccoli zucchini a julienne facendoli incorporare bene al tutto,mettere la ciotola coperta a lievitare in posto caldo per un mezzoretta circa. Portare a temperatura l'olio di girasole con un poco di sugna( cosi si alza il punto di fumo)e colarvi picccole porzioni di impasto con un cucchiaio, far dorare entrambe le parti, asciugare su carta assorbente e salare in superficie a piacere. Portare in tavola caldi e gustarli con una bella birra fresca!!!
Mettere in infusione la liquirizia nell’alcool con i semi di anice, la menta, la scorzetta di arancia e per ultimo prima di richiudere il seme di cardamomo, lasciando macerare il tutto per 20 giorni al buio. Trascorso questo periodo filtrare l’infuso e unirlo ad uno sciroppo di acqua e zucchero ben sciolto e trasparente,mescolare e imbottigliare in vetro trasparente. Far riposare un mese e..prosit!!!
Che bellezza è fa tutte l’aroma spezzettate peccerelle
pè falle addurà int’a nu specchio d’uoglio
cu nu poco e ‘nzogna.
A cipolla e l’aglio e faccio ‘ndorà
a carne e vitiello mmacenata faccio arrosolà,
ce metto pure e ritagli e puorco e pollo
e a vvote nu cutechino .piccante
E pitto tutt ‘e russo cu nu bicchiere e vino.
Ma a cosa chiù bella
è o russo da salza e pummarola ,
chella fatta int’e juorni e sole e l’estate passata,
profumata e vasinicola e ammore.
Mò tutto è pronto,
o’ fuoco è appicciato,
a fiamma vascia,
e lasso tutto là a puppulià tutta a notte
e a matina ambressa me trovo nu tesoro
ca sulo l’addore dice e ma magnà ,
e a cosa chiù sfizziusa è na fetta e pane frisc’,
magari chillo e na vota fatto into o furno e casa ,
co sugo ncoppa na foglia e vasinicola
e nu bicchiere e vino
e a vita se arrecrea appena fatt’ juorno.
Ma po se fa mieziuorno e o primmo s’addà fa,
e che ce sta e meglio de zite pe no raù accussi’.
E zite s'hanno spezzà a mmano
e e piezz’ piccirilli so e cchiù sfizzius’ a truvà int’o piatto a fine
e a se magnà ,
e o bello è de piglià co sugo rimasto
cu nu muorzo e pane …
a scarpetta è d’obbligo nun tà può scurdà.
Ecco, m’accuntento e poco, ma cu stu piatto nu Rre me sento!!!
(Alme)
Ingredienti per 4 persone:
500 g e ziti
250 g di primo taglio e vitello macinato
1 cucchiaio di sugna
1 fetta di prosciutto di maiale
Pezzi di pollo
2 spicchi di aglio
2 cipolle
1 carota
1costa di sedano
4 cucchiai di olio
2 belle bottiglie di salsa San Marzano
1 bicchiere e vino rosso
Belle foglie di basilico
preparazione
Fare un trito sottile di carote aglio cipolle sedano e farle indorare nell’olio e il cucchiaio di sugna,aggiungere le carni e farle rosolare salando e pepando,sfumare con il vino rosso .Una volta che il vino evaporato unire la salsa e aggiungere 2 bicchieri di acqua e lasciar cuocere per molto tempo,questa operazione deve essere fatta la sera prima per far si che il pomodoro ottenga tutti i sapori degli altri ingredienti. Nel frattempo che l’acqua bolle, spezzare in un colapasta i Ziti in 5 parti ,in questo modo dai tagli si ottengono dei piccoli frammenti. quelli sono la parte pi sfiziosa e buona della pasta. Far cuocere i acqua salata e scolare al dente e condirli con il sugo, metterli in piatto e servire con un altro poco di sugo, una grattugiata di parmigiano e foglioline di basilico.